Panoramica
I gamberetti sono un sottogruppo distinto di gamberi, la cui differenza principale con gli altri tipi è la dimensione, che è notevolmente più piccola.
Inoltre, i gamberetti mancano di chele. Possiedono sei appendici anteriori che utilizzano per nutrirsi e cinque appendici posteriori che utilizzano per muoversi.
Schiacciati leggermente sui lati, i gamberetti contraggono i muscoli addominali e dorsali per muoversi.
Stagionalità
I gamberetti sono reperibili in commercio tutto l’anno, specialmente in primavera.
Varietà di gamberetti
I gamberetti possono essere sia di mare sia di fiume.
Le specie marine sono presenti in tutti gli oceani, dalle regioni tropicali a quelle polari, vivendo in un habitat ubicato finanche sotto i 5.000 metri la superficie del mare.
Nei nostri mari, la tipologia più comune è quella del palaemon serratus, che prospera, oltre che nell’Oceano Atlantico, anche nel Mar Mediterraneo.
Sono ricchi di proteine ad alto valore nutritivo, vitamine e minerali specifici. Hanno una quantità significativa di grassi essenziali, ma contengono anche una grande quantità di colesterolo.
Come pulire i gamberetti
I gamberetti necessitano di essere sciacquati abbondantemente sotto l’acqua corrente.
Solitamente vengono privati delle teste e dei gusci (che in alcune ricette invece vengono lasciati) rimuovendo anche l’intestino, individuabile nel filo nero centrale.
Uso in cucina dei gamberetti
A causa del loro guscio morbido, che può essere mangiato, i gamberi sono spesso utilizzati nella frittura.
Ottimi cucinati velocemente, accompagnati da maionese o limone e prezzemolo, i gamberetti sono utilizzati anche nella preparazione di sughi per pasta o risotti.
Fra le tante ricette siciliane dove sono impiegati ricordiamo il risotto alla marinara, la pasta con gamberetti e fiori di zucca e i pomodori ripieni di gamberetti.
Consigli per l’acquisto
I gamberetti sono commercializzati principalmente congelati (sono spesso messi in vendita assieme ad altri prodotti ittici); in misura minore vengono venduti in salamoia.
Gli esemplari migliori non devono emanare un odore troppo forte, tutt’altro. Scegliere sempre esemplari con il corpo sodo e il guscio lucido che non si stacca facilmente dalla carne.
Conservazione
Questi crostacei sono molto suscettibili al deterioramento.
Scongelati o freschi, vanno riposti in frigo ben chiusi in un sacchetto e consumati al massimo fino al giorno successivo all’acquisto.
Questo perché, anche in assenza di contaminazione batterica, tendono a degradare rapidamente le proteine e gli amminoacidi, rilasciando ammoniaca.
Inoltre, assumono facilmente una colorazione scura che diventa rapidamente poco gradevole (a causa dell’ossidazione) vicino alla testa, alla pinna caudale e alle zampe.
Si possono anche congelare a -18°C fino a 3 mesi.