Indice
Panoramica
L’aglio appartiene alla famiglia delle Gigliacee.
E’ una pianta a radici fibrose e si distingue per un fusto glabro con foglie verdi allungate che raggiungono un’altezza pari a 50-80 cm.
La parte edibile che si usa in campo gastronomico è il bulbo, denominato anche testa.
Esso è avviluppato da una dozzina di “tuniche sterili”, cioè di lamine rossicce a sua protezione.
Ogni bulbo a sua volta può accogliere da 6 a 15 spicchi protetti da scaglie membranose.
L’odore
I connotati preminenti dell’aglio sono il suo sapore intenso e il suo tipico aroma, che si deve all’ esistenza di certi composti solforati, in particolare l’allicina.
Ogni qual volta rompiamo l’integrità dello spicchio d’aglio tagliandolo, sgranocchiandolo o spremendolo, viene fuori l’enzima allinasi. Questo provoca una trasformazione dell’allina in acido sulfenico, origine del tipico odore penetrante.
Allorquando lo spicchio rimane integro esso resta inodore.
Oltre a ciò l’allinasi viene bloccata anche dalla temperatura elevata. Per questo motivo l’aglio cucinato ha un odore meno intenso di quello non cotto.
Consumo e utilizzo
L’aglio si può consumare crudo, cucinato, secco o colto da poco. Quest’ultimo ha un odore più penetrante ed è reperibile specialmente da fine maggio a luglio.
L’aglio si usa prevalentemente sia come condimento, sia come insaporitole o ingrediente.
Esso possiede pure una destinazione terapeutica: è difatti da sempre ritenuto una pianta medicamentosa.
Varietà di aglio
In Italia si coltivano numerose varietà di questa incredibile pianta. Nell’ambito della cucina siciliana noi consigliamo l’uso dell’aglio rosso di Nubia.
Proprietà nutritive dell’aglio
L’aglio possiede ottime peculiarità curative, include invero allicina, la quale blocca svariati tipi di microrganismi, così come ulteriori sostanze antibatteriche.
Accanto a numerosi effetti benefici, l’aglio può produrre alcuni effetti collaterali.
Effetti benefici
Il più apprezzabile elemento distintivo di questa pianta nell’area della medicina naturale è il suo ruolo antibiotico.
In particolare l’aglio è capace di affrontare i microrganismi senza influenzare negativamente la flora batterica favorendone persino il ripristino.
Teniamo a mente però che l’aglio cucinato dissipa molte delle sue prerogative nutritive, di conseguenza a questo scopo è preferibile l’utilizzo a crudo.
L’aglio è per di più un utile vermicida. Esso è inoltre un antimicotico, rende più forte il sistema immunitario e agevola il corpo umano nella lotta alle infiammazioni dell’apparato respiratorio.
Possiede caratteristiche antitumorali bloccando la nascita di nitrosammine, i composti tumorali che si costituiscono nel corso della digestione.
Svolge oltre a ciò un risultato salutare a livello cardiovascolare grazie alle caratteristiche ipotensive:
- regola la pressione arteriosa;
- abbassa il rischio di sclerosi delle arterie;
- esercita un’ attività antiaggregante sulle piastrine;
- evita la formazione di trombi;
- regolarizza il tasso di colesterolo e di trigliceridi nel sangue.
In particolare l’attività dell’aglio nella cura dei livelli elevati di colesterolo deriva ancora una volta dall’allicina che blocca uno dei composti proteici del colesterolo.
Grazie alle proprietà dell’acido fitinico, l’aglio conferisce all’ epidermide un colorito sano e favorisce la crescita dei capelli.
La presenza di alcaloidi, che esercitano un effetto simile a quello svolto dall’insulina, ha un effetto positivo sul nostro organismo.
Essi infatti abbassano la glicemia e agevolano la lotta al diabete e alle altre patologia causate dalla sovrabbondanza di zuccheri nel sangue.
Aiuta ad alleviare difficoltà intestinali e svolge un’ azione buona nella lotta contro l’Helycobacter pylori, l’ agente patogeno causa dell’ulcera.
I composti solforati presenti nell’aglio si ancorano poi alle molecole di mercurio, cadmio e piombo (c.d. “metalli pesanti”) facilitandone così la rimozione.
Effetti collaterali dell’aglio
In aggiunta alle tante caratteristica benefiche, l’aglio, se consumato in dosi massicce, può procurare disturbi e configgere con certi farmaci, soprattutto con gli anticoagulanti.
Un uso smodato di aglio può procurare, al di là del cattivo sentore dell’alito e della pelle, complicazioni a livello gastrointestinale.
Consumare troppo aglio crudo per troppo tempo rischia poi di ledere le cellule ematiche e condurre all’insorgenza di anemia.
Per questo motivo si raccomanda di consumarlo con moderatezza non mangiandone più di 1 o 2 spicchi al giorno.
Guida all’acquisto
Il bulbo dell’aglio deve possedere un’ apparenza soda, deve essere compatto e non presentare infossature, muffe e germogli.
Conservazione
L’aglio deve essere conservato a temperatura ambiente, in un posto buio, fresco, asciutto e ben ventilato.
E’ importante accertarsi che non vi siano muffe e germogli.
Come pulire l’aglio
Il bulbo d’aglio è formato da molti spicchi, ciascuno coperto da una membrana protettiva.
L’aglio si usa in varie forme, qui descritte secondo un criterio di ordinamento crescente in funzione dell’odore:
- Vestito. Non si deve rimuovere la membrana protettiva;
- Spellato. Si elimina la membrana protettiva;
- Schiacciato. Spellato e schiacciato da ambedue i lati con i rebbi di una forchetta;
- A fette. Spellato e affettato a fettine sottili. Per attenuare un po’ l’odore, si può rimuovere l’anima interna;
- Tritato. Spellato e sminuzzato finemente.