La minestra di San Giuseppe è una minestra tipica del patrimonio gastronomico agrigentino a base di verdure e legumi preparata specialmente per celebrare San Giuseppe, il giorno 19 marzo di ogni anno.
Indice
Dosi e tempi di preparazione
- Dosi per: 4 persone
- Tempo di preparazione: 45 minuti
- Tempo di cottura: 2h 30m
- Complessivamente: 3h 15m
Presentazione
La minestra di San Giuseppe, conosciuta pure con il nome di macco di San Giuseppe, è una zuppa mista di legumi con fave, fagioli, ceci, lenticchie e verdure come sedano, carote, cipolle, cardi, bietole, finocchietto selvatico e altre verdure a seconda della disponibilità.
Non esiste una ricetta standard per la minestra di San Giuseppe perché questa si prepara con differenti mescolanze di ingredienti in proporzioni diverse a seconda della disponibilità di verdure e legumi.
Tradizionalmente, la zuppa è preparata con ingredienti poveri e in passato veniva preparata dalle famiglie più abbienti che avevano ricevuto una grazia, di solito in grossi pentoloni, e messa in tavola ai cittadini più poveri.
Nella tradizione agrigentina si cuoce nella minestra la pasta mista, soprattutto spaghetti spezzati.
La festa di San Giuseppe è particolarmente sentita in diversi paesi della provincia di Agrigento come Favara, Camastra, Castrofilippo, ecc. Clicca qui per saperne di più sul culto di San Giuseppe in Sicilia e sulle ricette tradizionali che si preparano in questa occasione.
In questi e in altri comuni i momenti più popolari della festa per esprimere gratitudine al Santo e per essere di aiuto alle persone bisognose, soprattutto in tempi passati, erano quelli dalla preparazione in svariati quartieri della “minestra di San Giuseppe”.
Questa si cucinava come da consuetudine sul fuoco a legna all’interno dei cosiddetti “callaruna”.
In alcuni paesi la tradizione della minestra di San Giuseppe è stata riproposta negli ultimi decenni a fine agosto, consentendo ai cittadini emigrati che si trovano in vacanza presso i propri cari di partecipare a eventi tramandati di generazione in generazione.
Una ricetta fra le più tradizionali quindi, che ci rimanda ai tempi della civiltà contadina e a quella solidarietà che caratterizza così tanto il popolo siciliano.
Seguite dunque la ricetta che ci ha inviato Daniela Vitale e preparate con noi la minestra di San Giuseppe!
Se vi interessano le minestre siciliane, fatevi invogliare dalle nostre proposte. Potrete navigare da una ricetta come la zuppa di ceci, a una ricetta come le cassatelle di ricotta in brodo passando per la minestra di cavolo cappuccio.
Altre ricette gustose
Ingredienti per preparare la minestra di San Giuseppe
- 100 g di fagioli borlotti secchi
- 100 g di lenticchie
- 500 g di verdure miste
- 100 g di fave secche
- 100 g di ceci
- una grossa costa di sedano
- 2 grosse carote
- 1 cipolla grossa
- un mazzetto di finocchietto selvatico
- 300 g di pasta corta mista
- sale
- pepe nero macinato al momento
- olio extravergine di oliva
Preparazione della minestra di San Giuseppe
Per preparare la minestra di San Giuseppe occorre innanzitutto mettere a bagno i legumi la sera prima della preparazione in acqua e bicarbonato.
Il giorno successivo sciacquare sotto abbondante acqua corrente e mettere i legumi da parte.
Pulire la cipolla, che dovrà essere tritata, il sedano e le carote, che dovranno essere tagliati a pezzetti.
Realizzare un soffritto con questi ingredienti, quindi aggiungere i legumi e l’acqua e far cuocere a fiamma bassa.
Nel frattempo pulire le verdure, lavarle e tagliarle a pezzi.
Quando i legumi saranno cotti, aggiungere le verdure e regolare di sale.
Far cuocere per un’altra mezz’oretta, rimestando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Quando la zuppa sarà pronta, aggiungere la pasta mista e gli spaghetti spezzati e cuocerla dentro la minestra.
A cottura ultimata servire infine la minestra di San Giuseppe ben calda in tavola condendola con un filo di ottimo olio extravergine di oliva siciliano e del pepe nero rigorosamente macinato al momento.
Abbinamento
Suggeriamo, come abbinamento, di accompagnare la minestra di San Giuseppe a un buon bicchiere di Contea di Sclafani rosso novello.
Si tratta, in particolare, di un un vino fermo dal colore rubino più o meno intenso con riflessi violacei, odore fine e gradevole, sapore armonico e strutturato.
Servire a una temperatura compresa generalmente fra i 16 e i 18 gradi.
Servire in calici ballon dopo un opportuno periodo di decantazione.