Panoramica
I mandarini, chiamati in siciliano "mannarini" o "mandaranci", sono agrumi di dimensioni medio-piccole, dalla buccia sottile e facile da sbucciare, dal sapore dolce e dal profumo intenso e caratteristico. Originari della Cina e introdotti nel Mediterraneo nell'Ottocento, i mandarini hanno trovato in Sicilia condizioni climatiche ideali e sono diventati una coltivazione importante dell'isola, soprattutto nelle province di Catania, Siracusa e Palermo, dove danno frutti di qualità eccezionale apprezzati in tutto il mondo.
Nella tradizione siciliana, i mandarini rappresentano il frutto dell'inverno per eccellenza, attesi con piacere per il loro sapore dolce che contrasta con la stagione fredda. La loro facilità di sbucciatura li rende perfetti per il consumo fresco, come merenda o dessert naturale. Il profumo intenso della buccia e degli spicchi riempie le case durante i mesi invernali, e i mandarini sono protagonisti di preparazioni dolci tradizionali, marmellate profumate, canditi e liquori aromatici. La loro presenza nei mercati siciliani, con le loro tonalità vivaci dall'arancio dorato al rosso intenso, segna l'arrivo della stagione più fredda con una nota di allegria e colore.
Caratteristiche
I mandarini si presentano come agrumi di forma leggermente schiacciata ai poli, più piccoli delle arance, con diametro di 5-8 centimetri. La buccia è sottile, di colore arancione brillante o rosso-arancio, facile da staccare dalla polpa. La superficie può essere liscia o leggermente rugosa a seconda della varietà.
La polpa è suddivisa in 9-12 spicchi facilmente separabili, succosa, di colore arancione. Il sapore è dolce con una nota leggermente acidula, molto aromatico. Il profumo è intenso, fresco, caratteristico e immediatamente riconoscibile, con note fruttate e agrumate. Alcuni mandarini contengono semi, altri sono apireni (senza semi).
I mandarini di qualità hanno buccia brillante e aderente ma non troppo alla polpa, colore intenso e uniforme, peso consistente rispetto alle dimensioni (indicativo di succo abbondante), profumo penetrante. Al tatto devono essere sodi ma non duri, con buccia integra senza macchie.
Varietà
Mandarino Avana
Varietà tradizionale siciliana, probabilmente la prima introdotta nell'isola. Frutti di dimensioni medio-piccole, buccia sottile di colore arancione dorato, molto profumati. Sapore dolce e aromatico, con semi. Maturazione da novembre a gennaio. È considerato il mandarino per eccellenza, quello dal profumo più caratteristico.
Mandarino Tardivo di Ciaculli
Varietà siciliana autoctona coltivata nell'omonima frazione di Palermo, oggi Presidio Slow Food. Frutti di dimensioni medio-grandi, buccia di colore arancione intenso, maturazione tardiva (febbraio-aprile). Sapore dolcissimo e molto aromatico, quasi senza semi. È considerato tra i migliori mandarini al mondo per equilibrio tra dolcezza e acidità.
Mandarancio
Ibrido naturale tra mandarino e arancio, più grande del mandarino tradizionale, con buccia leggermente più spessa ma ancora facile da sbucciare. Sapore dolce-acidulo più equilibrato. Dimensioni maggiori e polpa più consistente. Maturazione da dicembre a marzo.
Clementine
Ibrido tra mandarino e arancia amara, senza semi o con pochissimi semi. Buccia sottile di colore arancione brillante, molto facile da sbucciare. Sapore dolce e succoso. Sono i "mandarini" più diffusi commercialmente, anche se tecnicamente non sono mandarini puri ma una varietà ibrida. Maturazione da novembre a febbraio.
Mandarino cinese (kumquat)
Piccoli agrumi ovali di 2-3 cm, si mangiano interi con la buccia. Sapore particolare, dolce nella buccia e acidulo nella polpa. Coltivato in Sicilia soprattutto come pianta ornamentale e per preparazioni particolari.
Coltivazione in Sicilia
In Sicilia, i mandarini vengono coltivati principalmente nelle pianure costiere delle province orientali e nella Conca d'Oro palermitana. Le zone più vocate sono la piana di Catania, il Siracusano e la zona di Ciaculli-Palermo per il tardivo. Il clima mite siciliano, con inverni non troppo rigidi ed estati calde, è ideale per questa coltivazione.
I mandarineti siciliani sono spesso giardini di agrumi tradizionali, con alberi secolari ancora produttivi. Gli alberi raggiungono 3-4 metri di altezza, hanno chioma densa e foglie verdi lucide. La fioritura avviene in primavera, con fiori bianchi profumatissimi. I frutti maturano in autunno-inverno a seconda della varietà.
La raccolta è manuale, con forbici, tagliando il picciolo senza danneggiare la buccia. I mandarini devono essere raccolti al giusto grado di maturazione perché, a differenza di altri agrumi, non maturano dopo la raccolta. La produzione siciliana di mandarini e clementine è di alta qualità, molto apprezzata sui mercati nazionali e internazionali.
Stagionalità
In Sicilia, la stagione dei mandarini va da novembre ad aprile, con picchi diversi a seconda delle varietà:
- Mandarini precoci (Avana): novembre-gennaio
- Clementine: novembre-febbraio
- Mandaranci: dicembre-marzo
- Mandarino Tardivo di Ciaculli: febbraio-aprile
Il periodo di massima disponibilità e qualità è dicembre-gennaio, quando i mandarini raggiungono il perfetto equilibrio tra dolcezza e acidità. Il Tardivo di Ciaculli, unico nel suo genere, permette di gustare mandarini freschi fino a primavera inoltrata, quando tutti gli altri agrumi sono ormai terminati.
Uso in cucina
I mandarini trovano diversi impieghi nella cucina siciliana.
Consumo fresco
Il modo più tradizionale e apprezzato è consumare i mandarini freschi, sbucciati e gustati spicchio per spicchio. Sono il dessert naturale per eccellenza, la merenda preferita dei bambini, il frutto da portare ovunque per la facilità di consumo.
Marmellata di mandarini
La marmellata di mandarini è profumatissima e dal sapore delicato. Si prepara con la polpa e parte della buccia (la parte bianca va eliminata perché amara), zucchero e limone. È ottima per farcire crostate, biscotti o da spalmare sul pane.
Succo di mandarino
Il succo fresco di mandarino è una bevanda dolce e vitaminica, meno acidula del succo d'arancia. Si beve appena spremuto per apprezzarne il profumo. Si utilizza anche per preparare granite, sorbetti e cocktails.
Insalata di arance e mandarini
Preparazione tradizionale dove mandarini e arance vengono sbucciati, tagliati a fette o spicchi, e conditi con olio, sale e pepe, a volte con cipolla rossa e olive. Un antipasto fresco e profumato tipico dell'inverno siciliano.
Dolci
I mandarini arricchiscono torte, plumcake, ciambelle e biscotti. Si utilizzano la scorza grattugiata, il succo o la polpa a pezzetti. Il profumo del mandarino conferisce ai dolci una nota particolare, meno comune di quella dell'arancia ma altrettanto gradevole.
Mandarini canditi
Le scorze di mandarino vengono candite con un processo lungo di immersione in sciroppo di zucchero concentrato. I canditi di mandarino sono profumatissimi, utilizzati in pasticceria per cassate, cannoli e dolci natalizi.
Liquore al mandarino
Simile al limoncello, si prepara mettendo a macerare le scorze di mandarino in alcool, poi aggiungendo sciroppo di zucchero. Il liquore ottenuto è dolce, profumato e di colore arancione. È un digestivo casalingo molto apprezzato.
Sciroppo di mandarini
Dal succo di mandarini cotto con zucchero si ottiene uno sciroppo profumato utilizzato per preparare bevande, granite o per bagnare dolci.
Preparazione
I mandarini si sbucciano facilmente con le mani, staccando la buccia dalla polpa. Per il consumo fresco, si dividono in spicchi e si mangiano uno per uno, eventualmente eliminando i semi se presenti.
Per utilizzare il succo, si spremono con uno spremiagrumi manuale o elettrico. Per raccogliere la scorza, si grattugia la parte esterna colorata della buccia con una grattugia fine, evitando la parte bianca sottostante che è amara. La scorza grattugiata si utilizza per aromatizzare dolci, creme e preparazioni.
Per preparare spicchi puliti per insalate o decorazioni, si sbucciano i mandarini "a vivo": con un coltello affilato si elimina tutta la buccia compresa la parte bianca, poi si ricavano gli spicchi incidendo lungo le membrane che li separano. Si ottengono spicchi puliti senza pelle.
Conservazione
I mandarini si conservano a temperatura ambiente, in luogo fresco e ventilato, per 4-7 giorni. Non vanno chiusi in sacchetti di plastica ma lasciati in un cesto o piatto dove l'aria possa circolare. A temperatura ambiente il profumo si apprezza meglio.
In frigorifero, nel cassetto della frutta, si mantengono per 2-3 settimane, anche se perdono parte del profumo e il sapore diventa meno intenso. È meglio tirarli fuori dal frigo qualche ora prima di consumarli per apprezzarne appieno l'aroma.
Il succo fresco si conserva in frigorifero per 1-2 giorni in contenitore ermetico, ma perde rapidamente vitamine e profumo. La scorza grattugiata può essere congelata in piccole porzioni per averla disponibile tutto l'anno. I mandarini interi non si prestano bene al congelamento per il consumo fresco, ma la polpa a spicchi può essere congelata per usi in cucina.
Consigli per l'acquisto
Quando si acquistano mandarini, scegliere frutti pesanti rispetto alle dimensioni, segno di succo abbondante. La buccia deve essere brillante, di colore intenso e uniforme, senza macchie verdi (acerbo) o marroni (deterioramento). Evitare frutti con buccia molto secca, raggrinzita o con parti molli.
Al tatto devono essere sodi ma non duri. Una leggera cedevolezza alla pressione è normale, ma non devono essere mollicci. Il profumo deve essere intenso e gradevole. La buccia può essere leggermente staccata dalla polpa, è normale, ma non deve essere completamente separata con presenza d'aria abbondante.
Preferire mandarini siciliani, meglio se con indicazione di origine specifica (Ciaculli, zona etnea, ecc.). Quelli con foglie verdi attaccate sono generalmente più freschi. Se possibile, scegliere varietà tradizionali come l'Avana o il Tardivo di Ciaculli che hanno profumo e sapore superiori.
Proprietà nutrizionali
I mandarini apportano circa 50-55 calorie per 100 grammi. Sono composti per circa l'85% da acqua e contengono circa 12 grammi di carboidrati per 100 grammi, principalmente zuccheri semplici. Il contenuto proteico è basso (0,8 grammi), i grassi minimi.
Sono ricchissimi di vitamina C (circa 30-40 mg per 100 grammi), fondamentale per il sistema immunitario, soprattutto importante nella stagione fredda. Contengono vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina E. Sono una buona fonte di potassio, calcio e magnesio.
Contengono fibre, soprattutto nella pellicina bianca che ricopre gli spicchi, utili per la regolarità intestinale. Sono ricchi di antiossidanti, in particolare flavonoidi, con proprietà anti-infiammatorie e protettive. Il limonene presente nella buccia ha proprietà benefiche studiate dalla ricerca scientifica.
Hanno proprietà digestive, rinfrescanti e dissetanti. Nella medicina popolare siciliana, i mandarini erano considerati benefici per prevenire raffreddori e malanni invernali grazie alla vitamina C. Sono frutti ben tollerati, meno acidi delle arance, quindi adatti anche a chi ha stomaco sensibile.
Il Mandarino Tardivo di Ciaculli
Il Mandarino Tardivo di Ciaculli merita una menzione speciale. Questa varietà autoctona siciliana, coltivata nella frazione di Ciaculli e dintorni a Palermo, è oggi un Presidio Slow Food per preservarne la coltivazione e la qualità. Ha caratteristiche uniche: maturazione tardiva (febbraio-aprile), quando tutti gli altri mandarini sono ormai finiti, sapore eccezionale con perfetto equilibrio dolce-acidulo, profumo intensissimo, quasi nessun seme.
La coltivazione tradizionale in piccoli appezzamenti familiari, la raccolta manuale, la vendita diretta dai produttori, fanno del Tardivo di Ciaculli un prodotto di nicchia, prezioso e ricercato. Chi lo assaggia difficilmente torna ai mandarini comuni. Rappresenta un esempio della biodiversità agrumicola siciliana e dell'importanza di preservare varietà locali di qualità eccezionale.
Curiosità
Il nome "mandarino" deriverebbe dai funzionari cinesi chiamati "mandarini" che indossavano abiti color arancio. Il frutto, proveniente dalla Cina, sarebbe stato associato a questi dignitari per il colore simile delle loro vesti.
In Sicilia, i mandarini erano considerati un lusso fino alla metà del Novecento. Ricevere mandarini in regalo era segno di riguardo. Nelle famiglie meno abbienti, i mandarini erano riservati ai bambini o ai malati, per il loro valore nutritivo e la dolcezza.
Un antico detto siciliano recita: "Cu' mancia un mannarinu 'u jornu, manteni 'u mèdicu luntanu" (Chi mangia un mandarino al giorno, mantiene il medico lontano), simile al più famoso detto sulle mele, sottolineando le proprietà benefiche di questo agrume.
I fiori di mandarino, come quelli degli altri agrumi, sono profumatissimi e venivano utilizzati nella profumeria tradizionale. L'acqua di fiori d'arancio, usata in pasticceria, può essere preparata anche con fiori di mandarino, anche se meno comune.
Nella tradizione siciliana, regalare piante di mandarino era considerato di buon augurio. Avere un mandarino nel proprio giardino era segno di prosperità. Ancora oggi, molte case siciliane hanno un albero di mandarini che regala frutti per tutta la famiglia durante l'inverno.
Durante il Natale e il Capodanno siciliano, i mandarini erano (e sono tuttora) tra i frutti protagonisti delle tavole festive. Venivano messi nelle calze della Befana insieme a dolci e frutta secca. Il profumo dei mandarini sbucciati è associato nell'immaginario collettivo siciliano alle feste di fine anno.
Gli agricoltori siciliani più esperti riconoscono la qualità del mandarino dal profumo e dal peso. Un vecchio proverbio dice: "Mannarinu ca pisa, succu ci nn'è 'ntra" (Mandarino che pesa, succo dentro ce n'è), insegnamento tramandato per scegliere i frutti migliori.