La Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP è un formaggio fresco, grasso e a pasta molle filata che si produce esclusivamente in alcune area della province di Agrigento, Palermo e Trapani.
Per la produzione si impiega esclusivamente latte di pecora.
Alla vista ha una forma appiattita e liscia, elastica ed invitante.
La storia del Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP
Si pensa che l’origine di questo formaggio si debba grazie ad un pastore il quale, per errore, dimenticò del formaggio fresco di latte di pecora al caldo.
Questo formaggio inacidì, ed egli, non volendolo buttare via cercò di recuperarlo buttandolo in un catino di acqua bollente.
Il formaggio reagì al calore e iniziò a filare, il pastore rimase colpito e decise di estrarre il formaggio e lo appoggiò in una “vasteḍḍa”, il nome dialettale per un piatto fondo in ceramica, da lì il nome dell’odierno formaggio.
Il pastore decise di lasciare che il formaggio si raffreddasse per poi assaggiarlo.
Il risultato lo lasciò così colpito che decise di condividere la scoperta con gli amici e da lì grazie al passaparola oggi abbiamo questo squisito formaggio tipico della tradizione siciliana.
Un’altra teoria riconduce il nome al fatto che il formaggio originale si fosse guastato, “vastato” in lingua siciliana e quindi da lì il nome vasteḍḍa.
Ancora, il nome potrebbe derivare dalla forma di questo formaggio che ricorda una grossa pagnotta di pane, la vasteḍḍa per l’appunto.
Metodo di produzione della Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP
Il latte è utilizzato a crudo, preso da una o due mungiture consecutive.
A esso si aggiunge del caglio di agnello per poi fare coagulare tutto il composto a una temperatura controllata che va dai 36 ai 40°C.
La cagliata si rompe poi in frammenti molto fini con degli attrezzi in legno tipici della tradizione.
Nel frattempo si aggiunge a poco a poco acqua calda per agevolare lo spurgo della pasta.
In seguito la pasta si colloca nelle tipiche fuscelle realizzate in giunco naturale.
Lì il formaggio resterà a inacidire senza che venga pressato o lavorato ulteriormente.
Dopo un periodo che, in base alla temperatura esterna dettata dalla stagione, va da un minimo di ventiquattro ore ad un massimo di quarantotto si procede con il tipico processo di filatura.
Il formaggio si deposita poi nelle tipiche “vastedde”, proprio come nella storia tradizionale del pastore che inventò per caso la Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP.
Gusto e aspetto
La Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP è un formaggio caratterizzato dalla tipica forma “a focaccia” che prevede un diametro di 15-17 cm ed un peso specifico che varia dai 500 ai 700 g.
È un formaggio tipicamente privo di crosta con una superfice di un bel bianco avorio, rigorosamente liscia a causa dell’assenza di imperfezioni all’interno delle vastedde di ceramica.
La pasta è bianca, liscia e priva di granuli, senza alcun segno di occhiatura.
Il sapore è simile a quello di molti altri formaggi di pecora freschi, tipicamente aciduli ma mai piccanti.
Il modo migliore di conservare la Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP è quello di tenerlo in un luogo fresco e asciutto.
Tuttavia va consumata nel giro di pochi giorni: si tratta infatti di un formaggio da consumarsi necessariamente fresco non essendo adatto alla stagionatura e.
Anche se conservato in frigo, dopo pochi giorni andrebbe a male.
Utilizzi in cucina e abbinamenti
La tradizione vuole che lo si affianchi al classico pane cunzato siciliano, il tutto cosparso da un bel giro di olio extravergine d’oliva di alta qualità e, a piacere, dell’origano fresco.
Molte famiglie siciliane lo impiegano per preparare ottimi timballi di pasta.
Altre invece la usano come un valido sostituto della mozzarella in versione ovina.
In questo caso la Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP si utilizza per preparare pizze, capresi o all’interno di gustosi panini o toast.
Il vino da abbinare è senza dubbio del bianco siciliano servito freddo.
A questo proposito riteniamo che i migliori vini da associare sono il classico Chardonnay o il Grillo.
In alternativa va bene qualsiasi bianco secco e non troppo floreale. Ciò per evitare un risultato che coprirebbe le note fresche del formaggio fresco.
Curiosità
La Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP è uno dei pochissimi formaggi di pecora a pasta filata prodotti in tutto il mondo.
Tutt’oggi è l’unico formaggio a pasta filata lavorato esclusivamente con latte di pecora in Italia.
Questo perché la filatura del latte di pecora è estremamente difficile e presuppone una notevole manualità ed esperienza per evitare che l’intero progetto possa essere compromesso.
La Vasteḍḍa della Valle del Belice DOP fa parte del presidio Slow Food.
Inizialmente la produzione era ristretta a un contenuto gruppo di produttori locali.
Solo con il tempo si è ampliata diventando più commerciale e disponibile in larga scala.