In questa guida sulla pulizia dei calamari vedremo come pulire i calamari correttamente, iniziando dal passare in rassegna gli strumenti necessari.
I calamari sono deliziosi molluschi che possono essere farciti interi oppure affettati e fritti ovvero usati per preparare deliziosi sughi.
Pulire i calamari potrebbe sembrare un’operazione difficile e addirittura disgustosa per tante persone, ma una volta capito come fare, diventa un’operazione semplice e banale!
Scopriamo insieme come pulire i calamari.
Strumenti necessari per la pulizia dei calamari
Per una corretta ed efficace pulizia dei calamari occorrono alcuni strumenti quali un tagliere, un coltello e un colino.
Per quel che concerne il tagliere, sconsigliamo l’uso dei taglieri in legno in quanto questi assorbono molto facilmente l’acqua, e l’acqua di mare posseduta dal calamaro farebbe in modo che il tagliere nel corso del tempo prenderebbe un cattivo odore.
Servirsi di un coltello tagliente col quale poter tagliare agevolmente il mollusco.
Il colino è utile alla fine della pulizia, quando sarà giunto il momento di sciacquare i pezzi di calamaro sotto l’acqua corrente.
Vediamo adesso nel dettaglio come pulire i calamari.
Breve guida su come pulire i calamari
Sciacquare innanzitutto i calamari sotto l’acqua corrente.
Servendosi di entrambe le mani, ma imprimendo poca energia, asportare i tentacoli dal resto del corpo. Così facendo sarà possibile eliminare parti delle interiora, in quanto queste sono attaccate alla testa.
Asportare la penna di cartilagine che si trova internamente alla sacca.
Svuotare la sacca dagli altri rimasugli e dal sacchetto di inchiostro, quindi sciacquare i calamari sotto l’acqua corrente ancora una volta per liberarli dalle membrane interne.
Continuare la pulizia del calamaro provvedendo a togliere la pelle: tagliare leggermente la superficie del calamaro e tirare la pelle a mano.
Tagliare le pinne con un coltello e seguire gli stessi passaggi effettuati per l’asportazione della pelle.
Chi lo desidera può mettere a rovescio la sacca e lavarne l’interno con l’acqua fredda.
Vediamo adesso come pulire la testa dei calamari.
Pulire il cespuglio di tentacoli rimuovendo la testa e le eventuali viscere rimaste.
Pressare i tentacoli centrali per asportare il rostro (denti).
Recidere la testa all’altezza degli occhi.
Sciacquare la testa e la sacca con l’acqua: il calamaro è pronto adesso per la cottura.
Un ulteriore passaggio facoltativo consiste nel depositare i molluschi eviscerati in un colino e sciacquarli ancora sotto l’acqua corrente.
Dopo aver visto come pulire correttamente i calamari, concludiamo con alcune note informative supplementari.
A seconda del tipo di preparazione che si desidera, si possono tagliare i calamari ad anelli (particolarmente adatti per la frittura), a forma di libro (per lo stufato), oppure lasciare la sacca intera per riempirla col condimento preferito.
I calamari puliti possono essere conservati in frigo per un giorno o, se acquistati freschi, possono essere congelati fino a un mese prima di essere cucinati.
Per i tempi di cottura, regolarsi sui 30-40 minuti per i calamari grandi e sui 15-20 minuti per quelli di dimensione più modesta, più morbidi e teneri.
La cucina siciliana è ricca di preparazioni con i calamari, fra le più conosciute ricordiamo i calamari ripieni al forno alla siciliana, i calamari panati alla siciliana e il risotto alla marinara.