
La pizza agrigentina è un’autentica prelibatezza della tradizione culinaria siciliana, che si distingue per la sua semplicità e la ricchezza di sapori.
La pasta di pane lievitata, soffice e fragrante, fa da base a una generosa copertura di pomodori maturi e caciocavallo fresco, un formaggio dal gusto intenso e leggermente piccante tipico dell’isola.
L’aggiunta di origano, fresco o essiccato, insieme all’olio extravergine di oliva e al pepe nero appena macinato, esalta i sapori di questa pizza, creando un incontro perfetto tra i profumi del Mediterraneo e il gusto robusto dei prodotti della terra.
Questo piatto, le cui radici affondano nella storia della cucina povera agricola siciliana, è un’espressione dell’ingegnosità dei contadini nell’utilizzare gli ingredienti a disposizione per creare piatti ricchi e sostanziosi.
La pizza agrigentina non è solo un cibo per il corpo ma anche per l’anima, rappresentando il calore e la convivialità delle tavole siciliane.
Dosi e tempi di preparazione
- Dosi: 4 persone
- Tempo di preparazione: 20 minuti
- Tempo di cottura: 30 minuti
- Complessivamente: 50 minuti
Valori nutrizionali per una porzione di pizza agrigentina
- Calorie: 560 kcal
- Proteine: 27 g
- Carboidrati: 65 g
- Grassi: 23 g
- Fibre: 4 g
- Sodio: 920 mg
Ingredienti
- 500 g di pasta di pane già lievitata
- 200 g di caciocavallo fresco
- 1 kg di pomodori maturi
- origano
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe nero macinato al momento
Preparazione della pizza agrigentina
- Preriscalda il forno a 220°C e posiziona la griglia nel ripiano medio.
- Stendi la pasta di pane su una superficie leggermente infarinata fino a ottenere un disco dello spessore desiderato.
- Taglia i pomodori e il caciocavallo in fette sottili.
- Distribuisci uniformemente le fette di pomodoro sulla pasta, lasciando un piccolo bordo.
- Cospargi la superficie con sale, pepe e origano a piacere.
- Aggiungi sopra le fette di caciocavallo, assicurandoti che coprano la maggior parte dei pomodori.
- Irrora il tutto con un filo generoso di olio extravergine di oliva.
- Inforna la pizza e cuoci per circa 30 minuti o fino a quando il bordo non sarà dorato e il caciocavallo avrà assunto un aspetto leggermente gratinato.
- A cottura ultimata, sforna la pizza e lasciala riposare per alcuni minuti prima di tagliarla e servirla.
Abbinamento
La pizza agrigentina, con i suoi sapori robusti e mediterranei, si abbina splendidamente a un vino rosso siciliano corposo ma equilibrato.
Un Nero d’Avola, con le sue note di frutta matura e una leggera speziatura, è in grado di accompagnare la ricchezza del caciocavallo e la dolcezza dei pomodori.
La sua acidità bilanciata e i tannini morbidi si sposano con la consistenza della pasta, mentre il retrogusto leggermente erbaceo dell’origano trova eco nelle sfumature del vino.
Servito a una temperatura di 16-18°C, il Nero d’Avola risalta gli aromi della pizza, creando un’esperienza gustativa che è un omaggio alla terra di Sicilia.
Come conservare la pizza agrigentina
- Raffreddamento: Lascia raffreddare completamente la pizza agrigentina a temperatura ambiente prima di procedere con la conservazione.
- Non coprire la pizza ancora calda; il vapore intrappolato potrebbe renderla molle.
- Una volta fredda, può essere tenuta a temperatura ambiente se consumata entro poche ore.
- Refrigerazione: Conserva la pizza in frigorifero per massimo 2-3 giorni.
- Avvolgi la pizza in pellicola trasparente o alluminio, o riponila in un contenitore ermetico.
- Per riscaldarla, utilizza il forno o una padella per mantenere la croccantezza del fondo.
- Congelamento: La pizza agrigentina può essere congelata per un massimo di 1 mese.
- Congela le porzioni individuali su un vassoio per evitare che si attacchino tra loro, poi trasferiscile in sacchetti per alimenti.
- Per consumarla, scongela in frigorifero per alcune ore e poi riscalda come sopra indicato.
La tua avventura culinaria con Ricette di Sicilia: La pizza agrigentina
La pizza agrigentina è un viaggio nei sapori tradizionali della Sicilia, un piatto da gustare con amici e famiglia, accompagnato da un buon vino e tanto calore umano. È la dimostrazione che con pochi ingredienti genuini si può raggiungere l’eccellenza culinaria.