La pasta a tianu di San Giuseppe è una tipica preparazione di Castelvetrano, grosso centro agricolo in provincia di Trapani.
Indice
Dosi e tempi di preparazione
- Dosi per: 4 persone
- Tempo di preparazione: 20 minuti
- Tempo di cottura: 1 ora
- Complessivamente: 1h 20m
Presentazione
Ci sono piatti, nella cucina tradizionale siciliana, che sono talmente legati a un territorio al punto tale da costituirne quasi un emblema.
Al pari degli squisiti campanari, dolci pasquali per antonomasia, la pasta a tianu di San Giuseppe rappresenta il simbolo della tradizione culinaria castelvetranese.
Si tratta di una preparazione realizzata con ortaggi e verdure locali come lo sparaceḍḍu, una verdura tipica del luogo, arricchita con sarde fresche di Selinunte e salsa di pomodoro.
Questa pasta, che una volta si cuoceva nei tegami di terracotta, è tipica della festa di San Giuseppe, che si celebra il giorno 19 marzo di ogni anno (clicca qui per saperne di più sul culto di San Giuseppe in Sicilia e sulle ricette tradizionali che si preparano in questa occasione).
Realizzarla in casa non è difficile, ciò che è più arduo è reperire gli ingredienti adatti e cioè lo sparaceḍḍu e le sarde di Selinunte.
Se vi capita di recarvi a Castelvetrano a marzo, prima della festa di San Giuseppe, vi consigliamo di gustare la pasta a tianu presso uno dei tanti ottimi ristoranti della zona, non vi dimenticherete facilmente di questo tripudio di sapori!
Se vi interessano i primi piatti siciliani, fatevi stimolare dalle nostre idee. Potrete navigare da una ricetta come la pasta ‘ncasciata, a una ricetta come le cassatelle di ricotta in brodo passando per le busiate col ragù di tonno.
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Ingredienti per preparare la pasta a tianu di San Giuseppe
- 600 g di pasta del formato preferito
- 800 g di sarde fresche
- 1 kg sparaceḍḍu
- 1 kg cavolfiore
- 1 kg broccoli
- 500 g finocchietto selvatico
- 3 sarde sott’olio
- 1 cipolla
- 50 g pinoli
- 100 g uva passa
- 150 g mandorle tostate tritate
- 2 dl salsa di pomodoro
- 2 dl olio extravergine di oliva
- sale
- pepe nero macinato al momento
Preparazione della pasta a tianu di San Giuseppe
Per preparare la pasta a tianu di San Giuseppe occorre innanzitutto cominciare con le verdure.
Mondare il cavolfiore e tagliarlo a cimette, quindi fare altrettanto con le cime di broccolo e pulire per bene lo sparaceḍḍu e il finocchietto selvatico.
Lessare le verdure in abbondante acqua salata, quindi scolarle e metterle da parte conservando l’acqua in cui sono state bollite.
Versare l’olio extravergine di oliva in una casseruola, unire le verdure e soffriggere rimestando spesso.
Pulire accuratamente le sarde fresche (l’ideale sarebbe utilizzare le sarde di Selinunte), privarle della lisca centrale, delle spine laterali, delle interiora, della testa e della coda e sciacquarle meticolosamente sotto l’acqua corrente. Poi tagliarle a pezzettini.
Tritare la cipolla e soffriggerla nell’olio extravergine di oliva, aggiungere le sarde fresche e quelle sott’olio, i pinoli, l’uva sultanina e la salsa di pomodoro. Rimestare tutti gli ingredienti e regolare di sale e pepe nero rigorosamente macinato al momento facendo cuocere il tutto per una ventina di minuti.
Cuocere adesso la pasta nell’acqua di cottura delle verdure, scolarla al dente e condirla con la metà dell’intingolo con le sarde.
Oliare una pirofila e disporre uno strato di pasta sul fondo, condire con la salsa e distribuire qualche cucchiaio di verdure e un poco di mandorle tritate.
Continuare quindi a distribuire gli strati fino a esaurimento degli ingredienti.
Infornare la pirofila a 190° in forno preriscaldato per una ventina di minuti, quindi estrarre la teglia dal forno, far raffreddare per qualche minuto e servire infine la pasta a tianu di San Giuseppe in tavola per la consumazione.
Abbinamento
Suggeriamo, come abbinamento, di accompagnare la pasta a tianu di San Giuseppe a un buon bicchiere di Contea di Sclafani rosso novello.
Si tratta, in particolare, di un un vino fermo dal colore rubino più o meno intenso con riflessi violacei, odore fine e gradevole, sapore armonico e strutturato.
La temperatura di servizio di questo vino è compresa generalmente fra i 16 e i 18 gradi.
Servire in calici ballon.